La nostra storia
Mons. Cesare Pagani, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve dal novembre 1981 al marzo 1988, aveva ereditato una iniziativa di preghiera mensile in Cattedrale dal suo predecessore mons. Ferdinando Lambruschini, ma fu mons. Pagani che trasformò l’occasionalità di un incontro in un progetto per i giovani.
Questo incontro di preghiera si svolgeva il terzo giovedì del mese ed era rivolto ai giovani, anche se partecipavano pure i membri più attivi dei movimenti, soprattutto quello carismatico. Il numero di partecipanti era molto significativo, fino a 600-800 persone. Insieme al vescovo, preparava la preghiera un gruppetto di persone, rappresentanti dei vari movimenti e delle parrocchie più significative. C’era anche il segretario del vescovo, don Alberto Veschini, che nel 1985 venne nominato primo direttore dell’ufficio di pastorale giovanile. Gli incontri erano pensati come “scuola di preghiera”, e venivano toccati i temi più disparati, dal vangelo dell’anno all’attualità.
Questa iniziativa è durata oltre un ventennio, fino ad oggi, anche se con una cadenza meno serrata.
Nel 1984, dopo un seminario di studio con don Giovanni Villata, maturò l’idea di costituire una consulta diocesana che si occupasse dell’ambito giovanile. Venne formata dai rappresentanti dei vari movimenti e delle zone pastorali della diocesi (allora 15); in ogni zona venne anche individuato un sacerdote responsabile di pastorale giovanile.
Tre grandi eventi a livello diocesano segnarono i primi anni di questo nuovo servizio: due convegni giovanili diocesani e la visita di Giovanni Paolo II alla città di Perugia, alla vigilia dell’incontro interreligioso di Assisi (26 ottobre 1986).
Il primo convegno venne celebrato il 19 maggio 1985, con il titolo “Uomini per il terzo millennio. La vita è la realizzazione del sogno della giovinezza”, presso il cinema Turreno (tra i più grandi della città). Ospite di onore fu mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, impegnato nella lotta contro la camorra; parteciparono 1500 giovani. Il convegno venne preparato da tre incontri presieduti dal vescovo, per prendere coscienza dei problemi della società, in modo che i giovani della diocesi potessero affrontarli da cristiani.
Il secondo convegno venne celebrato il 12 giugno 1988, poche settimane dopo la scomparsa di mons. Pagani. Il titolo fu “Uomini del terzo millennio. La solidarietà salverà il futuro dei giovani”; la location fu prestigiosa: l’aula magna dell’Università degli studi di Perugia. Ospite d’onore il prof. Gaspare Barbiellini Amidei, direttore del quotidiano “Il Tempo”. Obiettivo del convegno era quello di evidenziare il tema della solidarietà, sul quale il Papa aveva insistito con forza nell’incontro del 26 ottobre 1986, al centro anche nell’enciclica “Sollicitudo rei socialis” (1987). Ma fu anche l’occasione per rilanciare la pastorale giovanile con nuovi impegni pastorali, come la creazione delle équipe di zona, intese come il gruppo degli animatori dei gruppi giovanili parrocchiali, guidato da un sacerdote referente, per formarsi ed operare insieme nella zona pastorale di appartenenza.
Alle GMG lanciate da Giovanni Paolo II, la diocesi partecipò sempre: un primo gruppo a Roma nel 1986; 12 giovani a Buenos Aires nel 1987; 40 a Santiago due anni dopo. A Czestochowa 1991 si partecipò insieme ad altre cinque diocesi umbre, con una carovana di tre autobus e un furgone. A Denver 1993 i giovani dell’Umbria a Denver furono ben 75. Una piccola delegazione si recò anche nelle Filippine, nel gennaio 1995.
Nella seconda metà degli anni ’90 la pastorale giovanile della nostra diocesi, guidata dal nuovo direttore don Paolo Giulietti (nominato nel settembre del ’95) risentì positivamente di alcune dinamiche “esterne”: la costituzione del Servizio Nazionale della CEI come fonte di stimoli e proposte; la nascita del coordinamento regionale; la prospettiva del Giubileo, con il percorso di avvicinamento all’Anno Santo e al grande appuntamento della GMG di Roma; l’impegno sul versante culturale, con la realizzazione di alcune manifestazioni musicali ed artistiche a livello diocesano.
In questi anni si rafforzò la comunicazione tra i diversi soggetti operanti tra i giovani, anche attraverso il puntuale invio del foglio di collegamento Boomerang, mensile autoprodotto divenuto ben presto punto di riferimento per gli animatori di PG. Il traguardo di una piena cooperazione tra parrocchie e aggregazioni laicali, nonostante l’esistenza di una rinnovata consulta, assai efficiente, rimarrà peraltro lontano, pur conoscendo alcune significative eccezioni.
Si rafforzarono in questi anni alcune iniziative già sperimentate, come la preghiera del terzo giovedì, che divenne itinerante, e i campi per la formazione dei nuovi animatori, per immettere nuove forze nella pastorale giovanile delle parrocchie. Entrambe preziose occasioni per cementare le relazioni tra giovani appartenenti a diverse zone della diocesi e differenti esperienze ecclesiali.
La partecipazione della diocesi alla GMG crebbe di edizione in edizione, favorita dalla collaborazione con le altre Chiese della regione e dal tentativo di costruire attorno a questi eventi un cammino di preparazione che fosse di stimolo alla realtà giovanile. Soprattutto l’edizione del 2000 a Roma offrì l’occasione per un cammino organico, caratterizzato dalla partecipazione alla campagna per la remissione del debito dei PVS e da un percorso catechetico di riscoperta dell’identità e della vocazione cristiana. L’accoglienza di oltre 7000 ospiti nell’imminenza delle giornate romane fece sì che la pastorale giovanile mobilitasse la comunità parrocchiale e l’intera diocesi. Il 2000 fu un anno estenuante, ma ricco di stimoli e di fermenti positivi.
Gli input del SNPG ad una maggiore trasversalità della PG rispetto all’intera vita ecclesiale indussero a tentare vie nuove: gli incontri per i giovani fidanzati, la collaborazione con la Caritas (soprattutto a partire dal terremoto del 1997) nel volontariato, nell’integrazione degli immigrati e nella promozione del servizio civile. Anche con altri uffici diocesani nacquero iniziative in collaborazione: la Pastorale sociale e del lavoro; il Centro diocesano vocazioni.
La seconda metà degli anni ’90 fu anche caratterizzata dall’esperienza dei pellegrinaggi: si iniziò con la marcia a Loreto (Eurhope ’95), si proseguì con Santiago nel 1999, e si finì con un grande pellegrinaggio a Roma a fine estate 2000, che celebrò la fine della significativa esperienza del campo giovanile di Casebasse, in cui oltre 10.000 giovani di ogni parte d’Italia poterono vivere e lavorare accanto alle popolazione terremotate di Nocera Umbra.
Nell’ottobre 2001 don Giulietti venne chiamato a Roma per guidare il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile, succedendo al “mitico” don Domenico Sigalini.
Negli anni ’90 dunque la PG si trovò con una precisa strutturazione, uno slancio positivo nelle varie iniziative da mettere in cantiere, che ad oggi ancora perdurano.