Le nostre sorgenti
Siamo convinti che la pastorale giovanile debba essere prima di tutto pregata, poi pensata ed infine progettata. Solo così favorisce la comunione, perché tutti i soggetti operanti conoscono l’idea che si vuol realizzare e ne sono partecipi a pieno titolo. Per far questo la progettazione deve essere snella, semplice, comprensibile, partendo dall’analisi del bisogno cercando di vedere di cosa c’è bisogno dal punto di vista pastorale; per poi passare alla scelta degli obiettivi pastorali che siano chiari, realistici e verificabili; infine l’individuazione delle risorse umane ed anche economiche disponibili per raggiungere gli obiettivi. Lo stile che tenta di acquisire la PG è quello delle Beatitudini in cui si ritrova la sobrietà, l’essenzialità, la semplicità, la profondità della proposta pastorale attraverso l’attuazione fraterna e di comunione tra i vari soggetti protagonisti.
Obiettivo principale della PG è l’annuncio di salvezza che, mediante Gesù Cristo, Dio continua ad offrire a tutti i giovani. Si tenta il raggiungimento di questo obiettivo attraverso due dinamiche fondamentali: sostenere i vicini e avvicinare i lontani.
La prima dinamica si basa sull’accompagnamento di quei giovani così detti “vicini” nel loro cammino di fede, affinché avvertano la necessità di essere sale della terra e luce del mondo negli ambienti quotidiani; la seconda dinamica guarda a coloro che sono “lontani” perché possano incontrare l’amore di Dio per una vita nuova che sia bella, buona e vera, attraverso un inserimento permanente in una comunità ecclesiale.
Tutto questo si attua attraverso la progettazione di percorsi educativi dagli ambiti esistenziali come affettività, fragilità, relazione, lavoro, studio, sport, tempo libero, dimensione sociopolitica. Da qui non si esclude il primo e fondamentale mezzo dell’educazione che è visto nella relazione interpersonale e l’accompagnamento spirituale atto ad educare il giovane all’amore, alla preghiera, alla scelta vocazionale e all’impegno socio-politico per il bene comune.